Giovanni Miragliotta - Osservatorio IoT – Politecnico di Milano
La prima parte dello speech riflette sul secolo della “data economy”: si dice spesso “data is the new oil” ma, questa (felice) espressione, in realtà, sottace che la data economy è un fenomeno sostanzialmente ristretto ad internet e appannaggio di pochi grandissimi player. L’avvento della quarta rivoluzione industriale, ovvero la convoluzione di mondo fisico e mondo digitale, riscrive questa situazione portando nella data economy i dati generati nel mondo fisico ed estendendo la rilevanza di questo cambiamento anche ad imprese medio-grandi.
La tecnologia che abilita la quarta rivoluzione è l’Internet of Things, che negli ultimi 15 anni ha visto importanti sviluppi, ed ora è matura e ricca di casi di applicazione, specie nell’innovazione di prodotto. L’evoluzione dell’IoT ha – concettualmente - ripercorso la strada già fatta da Internet, passando da architetture chiuse, proprietarie e sviluppate per ambiti verticali (come era il vecchio Machine-to-Machine) ad architetture aperte, standardizzate e pensate per strati orizzontali. Grazie all’IoT, oggi diviene semplice ed economico acquisire dati dal mondo fisico, portarli verso piattaforme di data management e da lì, attraverso interfacce applicative, renderli disponibili a qualsiasi applicazione che abbia i privilegi di accesso.
Questo cambiamento tecnologico ha profondi impatti sulle aziende e sui consumatori. Il prodotto intelligente connesso, per non rimanere solo un mero gadget e per liberare il suo pieno valore, deve inserirsi in un sistema di prodotti e di servizi; questo riscrive i confini della competizione e le vecchie catene del valore, un tempo costruite attorno al flusso fisico dei beni ed al flusso finanziario delle transazioni, andranno ripensate attorno ai flussi di dati che sono necessari per erogare i servizi. Così, imprese che erano in competizione tra loro dovranno allearsi, e storici alleati potrebbero trovarsi a competere per l’accesso al dato proveniente dal mondo fisico. Anche per i consumatori vi saranno importanti benefici, non solo legati alle performance di prodotto e ai servizi innovativi, ma anche alla scomparsa delle tradizionali asimmetrie informative rispetto ai produttori.
Nella seconda parte dell’incontro si esplorano le conseguenze indotte dalla disponibilità di dati provenienti dal mondo fisico: l’Internet of Things impone un approccio radicalmente nuovo all'elaborazione dei dati, e stringe così una santa alleanza con l’Intelligenza Artificiale, soprattutto con i metodi induttivi (Machine Learning) che si nutrono di dati per le fasi di apprendimento e ottimizzazione dei parametri. Il seminario chiuderà con un breve quadro delle sfide imprenditoriali e sociali che l’AI e l’IoT si preparano a lanciare al nostro tempo.
Giovanni Miragliotta insegna discipline impiantistiche e gestionali nei corsi di laurea di Ingegneria Gestionale ed Ingegneria Energetica.
Presso la School of Management di Polimi ricopre il ruolo di direttore degli Osservatori “Artificial intelligence”, "Industry 4.0 ", “Internet of Things” e, sin dalla sua istituzione nell’Ottobre 2006, è Responsabile Risorse e Progetti del “IoT Lab”, il centro del Politecnico di Milano dedicato alle applicazioni Internet of Things. E' membro della faculty del MIP – Politecnico.
Accanto ad aree di ricerca di taglio più metodologico, si occupa di nuove tecnologie a supporto della gestione delle operations, temi su cui ha all’attivo numerose pubblicazioni scientifiche su libri e riviste internazionali.