Resilience Building: costruire la differenza
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Resilience Building: costruire la differenza

Ci sono comportamenti che fanno la differenza. Il modo in cui reagiamo agli eventi o il modo in cui li trasformiamo in fattori di crescita, ad esempio.

Inserito 25 febbraio 2019

Ci sono comportamenti che fanno la differenza. Il modo in cui reagiamo agli eventi o il modo in cui li trasformiamo in fattori di crescita, ad esempio.

Lo stress è una parte inevitabile del lavoro e della vita, ma l'effetto dello stress su di noi è tutt'altro che inevitabile. Susan David, psicologa dell’Harvard Medical School, cofondatrice dell’Institute of Coaching del McLean Hospital, parla del «grande mito dello stress», ossia l’illusione che ogni forma di stress sia negativa.

Un approccio basato sull’emotional agility mostra esattamente il contrario. Non solo lo stress è positivo, ma anche quello negativo può dar luogo a cambiamenti generativi.

How to grow e how thrive: queste sono le domande giuste da porci in ogni situazione di stress. Così, mentre la reazione è sempre un elemento passivo, di resistenza, la trasformazione dell’agilità emotiva comporta invece un elemento attivo, di resilienza a ogni tipo di life stressors.

Entrambi i termini, stress e resilienza, hanno origine dal latino e, prima di diventare di uso comune, hanno trovato un primo ambito d’uso nel mondo dei metalli. Stress viene da stringere, ovvero “schiacciare, contrarre”. Resilienza da salire, saltare, balzare indietro, ma per rilanciarsi in avanti. Se le parole misurano una distanza, che è sempre un dato di quantità, queste due parole misurano una differenza, che è un fatto di qualità.

C’è in fatti un gap qualitativo fra stress management e resilience building. Lo stress si gestisce. La resilienza si costruisce. Non si tratta solo di ripresa («bounce back from setbacks»), ma di continuare a eccellere in situazioni di pressione, di sfida o in presenza di fattori di disturbo.

L’American Psichological Association, l’associazione di categoria che riunisce oltre centocinquantamila psicologi statunitensi, propone una “road to resilience” in dieci passi:

  1. Make connections.
  1. Avoid seeing crises as insurmountable problems.
  1. Accept that change is a part of living.
  1. Move toward your goals.
  1. Take decisive actions.
  1. Look for opportunities for self-discovery.
  1. Nurture a positive view of yourself.
  1. Keep things in perspective.
  1. Maintain a hopeful outlook.
  1. Take care of yourself.

La resilienza è parte cruciale della nostra intelligenza emotiva, ossia la capacità di comprendere le ricadute dei nostri atti sugli altri e di gestire noi stessi di conseguenza.

Oggi più che mai la leadership si gioca sulla emotional intelligence e sulle pratiche di resilienza.

Una ricerca dell’Harvard Business School rivela che l'intelligenza emotiva, comunemente indicata come quoziente emotivo, in un mondo complesso e interconnesso, è diventata due volte più cruciale del cosiddetto QI.

Attraverso pratiche di resilienza lo stress negativo cambia segno e diventa un valore aggiunto.  Nel loro Building Resilience for Success. A Resource for Managers and Organizations (Palgrave Macmillan, 2013), Cary Cooper, Jill Flint-Taylor e Michael Pearn spiegano che il primo passo verso questa creazione di valore è riconoscere che ogni persona ha in sé il potenziale per migliorare la propria resilienza.

Può non essere semplice ma solo l’individuo interessato ha il controllo necessario per «applicare le tecniche di costruzione della resilienza di base, come «adattare il comportamento alle situazioni» o apprendere new coping skills

Solamente i singoli, osservano Cooper, Flint-Taylor e Pearn, «possono capire pienamente il punto in cui si trovano e, in questo modo, capire come sfruttare al meglio i loro punti di forza di resilienza individuale e sviluppare ulteriori capacità di coping e strategie per gestire il rischio».

Da parte sua, lo psicologo James E. Loher, tra gli autori più citati nello studio e nelle tecniche di incremento delle performance sportive e di leadership, ha parlato di mental toughness definendola come della «capacità di raggiungere costantemente la fascia alta del proprio talento e delle proprie capacità, indipendentemente dalle circostanze».

La resilienza è una caratteristica della mente che resiste: la capacità di muoversi tra circostanze a prima vista avverse e, al contempo, è la bussola che riordina il caos e orienta le scelte giuste.

 

RIFERIMENTI

 

Aa.Vv.

DeltaFosB in brain reward circuits mediates resilience to stress and antidepressant responses

Nature neuroscience, 13(6), 745-52.

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2895556/

Marston, A. ; Marston, S.

To Handle Increased Stress, Build Your Resilience

Harvard Business Review, 19 febbraio 2018

https://hbr.org/2018/02/to-handle-increased-stress-build-your-resilience

Pfau, M.L.;  Russo S. J. 
Peripheral and central mechanisms of stress resilience

Neurobiology of Stress, 1, (2015), 66-79

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4260357/pdf/main.pdf

Wilcox, L.
Emotional intelligence is not soft skill

https://www.extension.harvard.edu/professional-development/blog/emotional-intelligence-no-soft-skill