Novembre 2020 - Capital
La stasi economica dovuta al coronavirus si riflette sulle buste paga in una fase in cui il quadro dei compensi già non era esaltante: nel 2019 gli stipendi risultavano stagnanti e molto lontani, in termini di potere reale d'acquisto, da quelli dei francesi o dei tedeschi. Intanto, la necessità di contrastare gli effetti della pandemia ha spinto le imprese a sperimentare nuovi criteri retributivi, modificando o addirittura smantellando le gerarchie interne e sfidando norme di vecchia data nella cultura aziendale.
In un mercato in profonda trasformazione, le retribuzioni sapranno davvero stare al passo? Saranno, inoltre, a prova di coronavirus e lavoro in remoto, visto che fatturati e produttività sono in calo, incidendo sulla quota variabile delle retribuzioni?
Una risposta arriva dalla ricerca Future of Rewards, commissionata da Badenoch + Clark, primaria società di head hunting, e condotta da JobPricing in collaborazione con l'Università Cattolica di Milano: è la più recente ricerca in Italia sui compensi per dirigenti e quadri.